
Comanche (The enemy of everyone)
On View
Inaugurazione
Sabato 22 Febbraio 2025 – 17:00 / 20:00
Apertura al pubblico
Domenica 23 Febbrario 2025 – 15:00 / 19:00
Apertura solo su richiesta
Tutti i pomeriggi feriali fino al 18 Aprile 2025
Contattare al numero +39 375 8860953
Ingresso Gratuito
Informazioni
A febbraio 2025, l’artista cubano Luis Gómez Armenteros sarà protagonista di una doppia personale dal titolo Comanche (The enemy of everyone), curata da Giacomo Zaza. L’evento, promosso dalla Fabbrica del Vapore e dal Comune di Milano in collaborazione con U-ART-P di Bergamo, si terrà in due sedi: il 18 febbraio presso la Fabbrica del Vapore di Milano e il 22 febbraio nello spazio The Place di Bergamo.
Luis Gómez Armenteros è stato ospite, nel 2023, dell’importante progetto di residenze d’artista curato da Giacomo Zaza, dal titolo Futura. Arte come risorsa esplorativa. Interagire. Deviare. Attestare, presso la Fabbrica del Vapore. Durante questa esperienza, l’artista ha preso parte a un laboratorio creativo tra generazioni e prospettive diverse, costruendo momenti di esplorazione collettiva e riflessiva. Questa sinergia con gli spazi e i contesti della Fabbrica del Vapore ha posto le basi per il progetto espositivo Comanche, come sottolineato dalla direttrice della Fabbrica del Vapore, Maria Fratelli: «Con una accurata produzione, Fabbrica del Vapore intende valorizzare le esperienze delle residenze d’artista che caratterizzano la sua operatività nell’ambito della contemporaneità, accogliendo in presenza Luis Gómez, artista internazionale che è stato mentore di Futura, la residenza over 35 che ha animato Fabbrica nel 2024. Una mostra in divenire, costruita dallo stesso artista a partire dalla lettura del nuovo spazio espositivo di Fabbrica del Vapore, Sala Bianca. L’artista cubano saprà presentare al pubblico milanese domande nodali attorno al ruolo dell’artista e al sistema dell’arte, di cui il progetto di residenze è un innovativo e democratico punto di accesso».
La mostra dislocata in due sedi, dal titolo Comanche (The enemy of everyone), con opere installative e site-specific, vuole creare un laboratorio progressivo nel quale adoperare vari media, mettendo a confronto l’arte, il ruolo dell’artista, la società e le inevitabili questioni che circondano l’arte e le forme di consumo.
Il progetto espositivo, che comprende anche una breve residenza dell’artista nel mese di febbraio 2025, pone attenzione sugli stimoli che può dare la componente concettuale ed elaborativa dell’arte al giorno d’oggi. Gli elementi iconografici provenienti da vari contesti, nel caso dell’opera di Luis Gómez Armenteros, sono peculiari di un processo mentale e di una interazione con il contesto (in questo caso quello della Fabbrica del Vapore) e possono diventare “angoli” percettivi di un diverso spazio immaginativo messo a disposizione per un largo pubblico. Tale spazio si rivolge innanzitutto al ruolo dell’artista nell’attualità che viviamo e al senso dello sguardo sull’arte.
Per Luis Gómez la pratica artistica è un ambito di speculazione visiva e riflessiva nel quale persiste una continua controversia tra ragione e non ragione, tra due opposti che coesistono costantemente attraverso l’uso del pastiche, del fake e della tropicalizzazione, tipiche nel percorso creativo dell’artista.
Da sottolineare in questo progetto l’importanza della ricerca e della collaborazione (o condivisione degli scenari culturali) come momento essenziale per il concepimento di due mostre personali di Luis Gómez Armenteros. Difatti, a una prima fase teorica di valutazioni e indagini sul campo, segue una fase operativa di mostre e incontri per la Fabbrica del Vapore a Milano e per U-ART-P a Bergamo (presso lo spazio The Place).
Il progetto Comanche (The enemy of everyone), scandito da due mostre, s’interroga sul significato dell’arte e sulle condizioni della pratica artistica in una società attraversata tanto da inquietudini e chiusure quanto da accelerazioni e sconfinamenti. Ma soprattutto mette in luce una pratica intermediale che trae ispirazione da molte discipline — dalla sociologia alla letteratura, dall’economia politica alla ricerca tecnologica e comunicativa — ponendosi sullo stretto confine tra relatività e finzione, immaginario collettivo e false verità.
La poliedricità del medium e delle connessioni semantiche in Luis Gómez discute la definizione di ciò che è arte al di fuori di una visione egemonica della stessa. L’aspetto più importante della sua pratica è la contaminazione dei diversi rami creativi: una continua variazione e integrazione mediale. Uno spirito meticcio che pervade l’intera sua opera. Il medium per Gómez è uno strumento che possiede un carattere attivo, performativo e formativo. La sua “rimediazione” è ampissima: dalla fotografia al video, dal disegno alla pittura e scultura, dagli interventi nello spazio alla stampa di cartoline e biglietti da visita, e altro ancora. Le tecniche si compenetrano: l’uso dell’alta tecnologia con la bassa definizione e il found footage.
A proposito del titolo Comanche (The enemy of everyone), l’artista stesso dichiara: «Il mio lavoro è basato sul linguaggio, sulla cultura politica dell’ambiente artistico e su una narrazione molto autoreferenziale. Ho iniziato all’interno della corrente antropologica dell’arte cubana legata all’opera di Juan Francisco Elso, che è stato il mio maestro. Quando ho letto il significato etimologico della parola Comanche sono rimasto completamente affascinato. Questa parola rispondeva a molti dei requisiti che metto in atto nel mio lavoro. I Comanche parlano una lingua numica centrale che differisce solo leggermente dai gruppi Shoshone orientali. Comanche deriva dalla parola Ute che significa “chiunque voglia combattere con me tutto il tempo” (Powell 2014), ovvero qualcuno di litigioso, ma questa parola significa anche popolo. Vi era una sorta di pregiudizio nei loro riguardi da parte dei popoli confinanti: li ritenevano dei bellicosi, ma in realtà si definivano come un popolo. Uno dei motivi per cui ho scelto la parola Comanche per il progetto in Fabbrica del Vapore è la condizione di nomadismo di questo popolo, una condizione generata dall’incontro con la cultura occidentale. Ed è un imperativo nella mia pratica, in quanto meticcio. Inoltre il nomadismo non solo converge nel mio lavoro per la sua condizione sperimentale, ma anche per la piega che ha preso la mia vita di oggi come emigrante. Nel fenomeno Comanche troviamo numerosi altri riferimenti. Ad esempio l’idea del nemico di tutti, del visto e del vedere se stessi (egocentrismo e narcisismo), e i conflitti nella politica dell’arte in cui tutti vogliono essere intoccabili o essere sotto lo sguardo di un critico mite».
Il curatore Giacomo Zaza aggiunge: «L’opera di Luis è turbata continuamente dalla consapevolezza di alcune regole giocate non su rapporti di carattere etico, ma su speculazioni economiche e sociali. Questa inquietudine lo conduce a elaborare uno sguardo ironico e tagliente che si pone su un versante di osservazione parallela del mondo. A volte è uno sguardo che esprime una denuncia tragicomica, amara e ironica (come ad esempio nell’opera video Sparring Partner), soprattutto quando l’attenzione ricade su quelle pratiche artistiche che soddisfano solo la vanità a scapito dell’impegno e della ricerca. Inoltre, Luis Gómez avverte il pericolo della chiusura acritica di un gruppo culturale dentro un determinato recinto linguistico-sociale-politico. Una chiusura che in un certo qual modo è richiamata dal fenomeno Comanche di cui parla l’artista. La libertà per Gómez è un movimento trasversale e indisciplinato che apre orizzonti di ordine intellettivo, sensoriale ed emotivo, e che annovera costantemente processi di integrazione e decostruzione, contaminazione e giustapposizione, ribaltamento e non senso».
Nelle due mostre personali (Milano e Bergamo) l’artista presenterà una selezione di opere, alcune inedite e altre distinte nell’ultimo decennio da un’incredibile “libertà di coscienza” e un’analisi dei meccanismi contraddittori della sfera artistica. In mostra vedremo Exclusión por silencio, Geist, Even if we are not here, Trata o tratado, A Fuzzy Guy. Percorsi dediti alla propulsione di pensieri visivi.
Completano il progetto alcuni talk in Fabbrica del Vapore e U-ART-P di Bergamo, durante il periodo espositivo, e un libro monografico su Luis Gómez Armenteros con testi inediti di Giacomo Zaza, Maria Fratelli, Michela Casavola, Jorge Fernández Torres, Suset Sánchez, e Omar-Pascual Castillo.
Courtesy
Comune di Milano
La Fabbrica del Vapore
Luis Gómez Armenteros
Collezione Falconi Leidi
Collezione Cavallo Ilberti
Organizer
A cura di Giacomo Zaza
Organizzazione Fabbrica del Vapore e U-ART-P
Coordinamento Giacomo Zaza e Oliviero Falconi
Venue

Via Don Luigi Palazzolo 42
Bergamo, BG
Italy