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Luis Gómez Armenteros

Luis Gómez Armenteros nasce a La Habana nel 1968. Nel 1980 s’iscrive alla Escuela Elemental de Artes Plásticas, dove è alunno di prestigiosi insegnanti e artisti, tra i quali Juan Francisco Elso Padilla, Emilio Rodríguez ed Eva Rojas. La sua formazione prosegue dal 1983 al 1987 all’Academia de San Alejandro, e all’Instituto Superior de Arte (ISA) dal 1987 al 1992.
Nel corso dei primi due anni partecipa a varie mostre, tra cui Raíces en Acción, curata da Gerardo Mosquera presso il Museo Carrillo Gil a Città del Messico, e No por mucho Madrugar amanece más temprano presso la Fototeca de Cuba. Nel 1988 prende parte all’azione La Plástica Joven se dedica al Baseball a La Habana. In seguito, nel 1990, soggiorna in Messico, dove insieme a Carlos Cárdenas e Fernando García espone in gallerie e istituzioni, tra cui La Agencia, NinArt o il Centro Cultural San Ángel. Al suo rientro prepara la prima mostra personale, Visión del dolor (1991), al Centro de Desarrollo de las Artes Visuales. La sua opera appare in varie mostre, come la IV Bienal de la Habana, Art in Configura (Germania) e Los Hijos de Guillermo Tell (Caracas e Bogotà). Finanziato dalla Fondazione Peter Ludwig, vince una residenza ad Aquisgrana (Germania) che svolgerà nel 1992.
Rappresenta per la seconda volta il suo paese alla Biennale di Venezia nel 2015, mentre l’anno successivo prende parte alla mostra Cuba. Tatuare la storia al PAC (Padiglione d’Arte Contemporanea) di Milano.
Il 2017 è l’anno della sua prima mostra personale al Museo Nacional de Bellas Artes di Cuba e alla galleria Diana Lowenstein di Miami. Lavora come professore nell’Instituto Superior de Arte dal 2004 e come ideatore e direttore del Laboratorio di New Media dal 2007.
Tiene conferenze, talk e workshop in varie Università e Musei, come l’Universidad Europea di Madrid e l’Universidad de Arte di Malaga, la University of Calgary in Canada e le Università Statali dell’Indiana e dell’Arizona negli Stati Uniti.
La sua opera è presente in varie collezioni sia private che pubbliche, tra cui quelle del Museum Ludwig (Germania), del Museo de Bellas Artes (Cuba) e del Wakita Museum (Giappone).