Turn around. [Revolution]

Turn Around. [Revolution], mostra retrospettiva di Pamela Diamante offre uno sguardo profondo sull’opera di un’artista che, attraverso un approccio analitico e una vasta gamma di influenze culturali e scientifiche, crea opere d’arte che vanno al di là della mera estetica, promuovendo riflessioni profonde sulla natura umana, sull’ambiente e sulla società.

“Studio molta filosofia, sociologia, mediologia e semiotica che utilizzo come chiavi di lettura per comprendere e interpretare il reale e le immagini del mondo – spiega l’artista – In maniera del tutto naturale si genera un rapporto dialogico con le mie grandi fascinazioni per la scienza, la fisica e la geofisica. Sicuramente il mio immaginario si genera dall’incontro di tutti questi fattori.”

Questo si manifesta chiaramente in tutte le sue opere.
In “Generare Corpi Celesti – Esercizi di Stile”, dove la sua visione distopica del futuro dell’advertising e la critica al capitalismo ci spinge a riflettere sul nostro impatto sull’universo e sull’antropocentrismo. In “Fenomenologia del Sublime”, collages che combinano Pietra Paesina e stampa pigmentata che riflettono sulle capacità di autorappresentazione della natura, in cui viene volutamente esclusa qualsiasi traccia umana, creando un rapporto di equilibrio tra natura e natura.
“Estetica dell’Apocalisse” ci conduce in un territorio di riflessione sulla bellezza e la distruzione mentre l’installazione video “2015” ci spinge a riflettere sull’accelerazione del tempo nella società contemporanea,
Infine, il video “5’ per indurre un’assenza” ci offre una visione intima e intensa della ricerca di Diamante, l’esplorazione del concetto di corpo come luogo inospitale e il bisogno di frammentazione della realtà.

Questa mostra celebra l’opera di un’artista straordinaria che con una pratica artistica che mescola sapientemente estetica e pensiero critico, ci offre uno sguardo unico sul nostro passato, presente e futuro, spingendoci a riflettere sulle nostre azioni e sulle conseguenze che queste hanno sul mondo che ci circonda.

“Penso che l’opera debba esplicitare un messaggio fino ad un determinato punto, – dice Pamela Diamante- dopodiché deve creare un’apertura tale da lasciare spazio all’osservatore di applicare il proprio potere immaginifico e interpretativo. L’arte deve portare a delle riflessioni e solo quando si instaura questo meccanismo per me l’opera è compiuta”.