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Hannah James

Hannah James

Hannah James ha conseguito il master al Piet Zwart Institute di Rotterdam nel 2014.
Tra le mostre personali e collettive recenti ricordiamo:
Resting Bitch Face (Attent, Rotterdam, 2016),
Heads (Pracownia Portretu, Lodz, 2016),
Sinistra di Mano sulla testa, Object Held Against Right Thigh (The Bluecoat, Liverpool, 2016),
Non vedi quanto sono grandi queste lumache? (Chert, Berlino, 2015),
wow! – Tessuto? – No? Entrando nel (sub)Textiles (Künstlerhaus, Graz, 2015).

 

Ha partecipato a diverse residenze, tra cui Triangle France (Marsiglia, 2016) e Rupert (Lituania, 2015).

La sua ricerca artistica indaga i rapporti che l’essere umano intrattiene con sé stesso, con gli altri e con gli ambienti naturali o artificiali.


Interroga le identità, il modo in cui si formano e si mettono in discussione, attraverso riflessioni su potere, controllo, fiducia, vulnerabilità e paura.

 

Le sue opere si muovono lungo assi tematici che coinvolgono pedagogia, genere, rappresentazioni della natura e relazioni interspecie.


Durante la residenza a Rupert, ha realizzato un film ambientato in una foresta, intesa come luogo simbolico e ambivalente: al tempo stesso esotico e familiare, ma anche temuto e controllato.
Il film è stato poi presentato all’interno di un’installazione più ampia che ha messo in discussione i binari spesso trovati tra umani / natura, organico / tecnologico, femminile / maschile.

 

Come ha dichiarato lei stessa: “Il mio lavoro indaga la complessa relazione tra pittura e scultura, giocando sia con le qualità illusionistiche della pittura, sia con quelle irrimediabilmente fisiche — e quindi ‘reali’ — della scultura.
Whale e Triangle, ad esempio, evocano un’atmosfera di teatralità sottile, funzionando come piccoli oggetti di scena all’interno di un palcoscenico.”

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