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Martina Cassatella
PH Alberto Nidola
San Giovanni Rotondo (FG), Italia — 1996
Vive e lavora a Milano.
I dipinti di Martina Cassatella sono composti da mani, luce e linee sottili e sinuose, utilizzate per rappresentare i capelli e divenute, nelle opere più recenti, materia sempre più formale. Tre elementi che le consentono di indagare il modo in cui la pittura riesce a farsi forma plastica, il modo in cui il colore diventa un nucleo di luce e il modo in cui la linea può essere una figura capace di attivare e destabilizzare la superficie pittorica, generando intense presenze spettrali cariche di magia, mistero e — perché no? — spiritualità.
La sua pratica evoca le molte mani della storia dell’arte che, grazie alla loro forza magnetica, sono riuscite a conquistare un ruolo da protagoniste anche in opere in cui occupano una porzione minima. Nei suoi dipinti, le mani reclamano il loro ruolo ancestrale di strumento di ogni linguaggio magico, fonte di energia, vita e sensualità. In quest’ultima serie, le dita occupano quasi l’intera scena, stilizzate per essere ancora più levigate ed efficaci nell’interazione con luce e ombra. E mentre le linee richiamano le impronte digitali, si liberano infine dalla loro prigione epidermica per scorrere come lunghi fili dorati.
