Gabriele Napoli

Desio (MB), IT — 1999

Vive e lavora a Seregno (MI), IT

Gabriele Napoli recupera in chiave ironica il concetto di pittura come trompe-l’œil, proponendo un nuovo sguardo immaginativo sulla realtà. La stratificazione dei materiali riflette le profonde influenze culturali e antropologiche che definiscono l’appartenenza a un “luogo” e a una comunità. Questa appartenenza comporta spesso il confronto con la complessa gestione di un’eredità. Il passato diventa così una fonte significativa, ma viene sfocato, cancellato e sovvertito fino a trasformarsi in “altro”. I suoi dipinti a olio sono infatti contraddistinti da un processo rigoroso: l’applicazione di molteplici strati di gesso sulla tela crea una superficie materica che simula la percezione degli affreschi staccati. La sua pratica pittorica si sviluppa attraverso la lenta emersione dell’immagine, seguita da una spontanea tendenza a saturare ogni parte della composizione di segni, oggetti e figure. In questo modo prende forma un universo simbolico, abitato da una pluralità eterogenea di presenze. Gli ambienti, sospesi tra reale e fantastico, si diramano in scenari naturali — pianure e foreste che rimandano alle fiabe — o in spazi interni che evocano narrazioni personali.